< Pagina:Le rime di Lorenzo Stecchetti.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

adjecta 379

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Le rime di Lorenzo Stecchetti.djvu{{padleft:411|3|0]]

ELEZIONI


  Musa mia dolce, che le alterigie
de’ carmi arcigni non hai sul viso,
3tu che rallegri l’ore mie grigie
di stravaganti scoppi di riso
e volentieri mostri la pelle
6dai larghi strappi de le gonnelle,

  musa mia dolce, vieni, discendi
alla solinga mia cameretta;
9avide ai baci le labbra tendi,
libera i lacci della fascetta,
sciogli la chioma bruna e ricciuta
12e chiudi l’uscio. L’ora è venuta,

  l’ora in cui l’odio fermenta e invade,
lurida peste, le menti e i cuori;
15in cui la gente giù per le strade
rutta bestemmie, rece rancori
e, masticando laide querele,
18inghiotte o sputa veleno e fiele.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.