< Pagina:Le rime di Lorenzo Stecchetti.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
postvma. | 15 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Le rime di Lorenzo Stecchetti.djvu{{padleft:47|3|0]]
III.
Era una notte come questa e il vento
Scuoteva urlando la mia porta invano:
3Lunga come un lamento
Mezzanotte battea lontan lontano,
Cadea la pioggia a rivi
6Dalle gronde sonore e tu partivi.
Tu partivi per sempre ed io sul letto,
Col viso in giù, la còltrice mordea;
9Mi strideva nel petto
Il singhiozzo del pianto e non piangea.
Così tu m’hai lasciato
12E il bacio dell’addio non me l’hai dato.
Da quella notte non t’ho più veduta
E più nulla di te non seppi mai.
15Forse tu sei caduta
Nel vituperio ed aspettando stai.
Seduta sulla porta,
18Chi compri il bacio tuo; forse sei morta.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.