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II.


  «Ben tornati, o sonetti, al dolce nido
ch’io vi composi del mio core in fondo,
ben tornati all’asil morbido e fido
4dove giunger non può voce dal mondo.

  Con che amor vi accarezzo e vi sorrido
figli d’un genitor troppo fecondo!
Con che piena d’affetto io vi confido
8le rime tristi od il pensier giocondo!

  Rimanete con me, senza sospetti
d’invidia, di malizia o di lacciuolo,
11entro al nido natio securi e stretti!

  Non lasciatemi più deserto e solo,
restate nel cor mio cari sonetti....»
14E tornato il seren, prendono il volo!



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