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STUDENTESSE

I.

  Eccole curve, povere figliole,
sulle pagine gravi e faticose
a contender coi testi e con le chiose,
a far l’anatomia delle parole.

  Eccole curve nelle chiuse scuole
a domar pertinaci e coraggiose
nel silenzio di lunghe ore penose
l’anima che rifiuta, il cor che duole.

  Ed eccole intristir, stanche, nervose,
sui saggi enigmi e sulle dotte fole
dei versi antichi e delle antiche prose!

  Questa matrigna civiltà, che suole
chiamarsi buona ed è crudel, le pose
a combatter così, deboli e sole!





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