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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Le rime di Lorenzo Stecchetti.djvu{{padleft:604|3|0]]
e nutrito di voi lo riscaldaste
stringendolo sul petto,
e se morte il ghermìa, glielo strappaste
16col prepotente affetto!
Lo cresceste così, bianco fanciullo,
sovra i fidi ginocchi,
vegliando il primo passo e il suo trastullo
20con l’anima negli occhi.
e speraste veder l’ore supreme
in braccio a lui più liete.
Quanto amor, quanti baci e quanta speme
24o madri che piangete!
Ed ora? I vostri figli a mille a mille
cadder lungi da voi
perchè un ladro impazzito e un imbecille
28si son creduti eroi.
E vi tentano ancor, gli scellerati,
con le astute parole,
ma i cadaveri nudi e mutilati
32si putrefanno al sole,
ma già dai loro immondi antri, le iene
calando irsute e scarne,
leccano il sangue de le vostre vene,
36straccian la vostra carne!