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XX.

  Quando tu sarai vecchia e leggerai
Questi poveri versi accanto al fuoco,
Rivedrai colla mente a poco a poco
  I giorni in che t’amai.

E ti cadrà sul petto il viso smorto
Per la memoria del tuo tempo lieto:
A me ripenserai nel tuo segreto,
  A me che sarò morto.

  E ti parrà d’udir la voce mia
Nel vento che di fuor suscita il verno,
E ti parrà d’udir come uno scherno,
  Una bieca ironia.

  E la voce dirà: — «Te ne rammenti.
Te ne rammenti più? Com’eran belli
I tuoi capelli d’oro, i tuoi capelli
  Sul bianco sen fluenti!

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