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264 SECONDA PARTE.

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  Se dal mio stato assai misero e vile
  125Per le tue man resurgo,
  Vergine, i’ sacro, e purgo
  Al tuo nome e pensieri, e ’ngegno, e stile;
  La lingua, e ’l cor, le lagrime, e i sospiri.
  Scorgimi al miglior guado;
  130E prendi in grado i cangiati desiri.
Il dì s’appressa, e non pote esser lunge;
  Sì corre il tempo, e vola,
  Vergine unica, e sola;
  E ’l cor or conscienza, or morte punge.
  135Raccomandami al tuo Figliuol, verace
  Uomo, e verace Dio;
  Ch’accolga ’l mio spirto ultimo in pace.


IL FINE DELLA SECONDA PARTE.


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