< Pagina:Le rime di M. Francesco Petrarca I.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
282 DEL TRIONFO

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Le rime di M. Francesco Petrarca I.djvu{{padleft:365|3|0]]

  So fra lunghi sospiri e brevi risa
  Stato, voglia, color cangiare spesso;
165Viver, stando dal cor l’alma divisa;
  So mille volte il dì ingannar me stesso;
  So, seguendo ’l mio foco ovunque e’ fugge,
Arder da lunge ed agghiacciar da presso;
  So come Amor sovra la mente rugge,
  170E come ogni ragione indi discaccia,
E so in quante maniere il cor si strugge;
  So di che poco canape s’allaccia
  Un’anima gentil quand’ella è sola
E non v’è chi per lei difesa faccia;
  175So com’Amor saetta e come vola,
  E so com’or minaccia et or percote,
Come ruba per forza e come invola,
  E come sono instabili sue rote,
  Le mani armate, e gli occhi avolti in fasce,
180Sue promesse di fé come son vote,
  Come nell’ossa il suo foco si pasce
  E ne le vene vive occulta piaga,
Onde morte e palese incendio nasce.
  Insomma so che cosa è l’alma vaga,
  185Rotto parlar con subito silenzio,
Che poco dolce molto amaro appaga,
  Di che s’ha il mel temprato con l’assenzio


DEL TRIONFO D'AMORE


CAPITOLO QUARTO.

 Poscia che mia fortuna in forza altrui
  M’ebbe sospinto, e tutti incisi i nervi
  Di libertate ov’alcun tempo fui,

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.