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298 DEL TRIONFO

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Quasi un dolce dormir ne’ suo’ belli occhi,
  170Sendo lo spirto già da lei diviso,
  Era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso.
 


DEL TRIONFO


DELLA MORTE


CAPITOLO SECONDO.

La notte che seguì l’orribil caso
  Che spense il sole, anzi ’l ripose in cielo,
  Di ch’io son qui come uom cieco rimaso,
Spargea per l’aere il dolce estivo gelo
  5Che con la bianca amica di Titone
  Suol da’ sogni confusi torre il velo,
Quando donna sembiante a la stagione,
  Di gemme orïentali incoronata,
  Mosse ver me da mille altre corone;
10E quella man già tanto desiata
  A me parlando e sospirando porse,
  Onde eterna dolcezza al cor m’è nata:
- Riconosci colei che ’n prima torse
  I passi tuoi dal publico viaggio? -
  15Come ’l cor giovenil di lei s’accorse,
Così, pensosa, in atto umile e saggio,
  S’assise, e seder femmi in una riva
  La qual ombrava un bel lauro ed un faggio.
- Come non conosco io l’alma mia diva? -
  20Risposi in guisa d’uom che parla e plora
  - Dimmi pur, prego, s’ tu se’ morta o viva. -
- Viva son io, e tu se’ morto ancora, -
  Diss’ella - e sarai sempre, infin che giunga
  Per levarti di terra l’ultima ora.

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