< Pagina:Leila (Fogazzaro).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
VERSO L'ALTO E VERSO IL PROFONDO | 249 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Leila (Fogazzaro).djvu{{padleft:261|3|0]]
«Fortuna, signora» disse Carnesecca riportando in casa la svenuta coll’aiuto della cameriera e della cuoca, «che non ho trovato da mettermi al coperto in nessun luogo e che allora mi sono permesso di venir a passare la notte sulla Sua terrazza! Altrimenti poteva andarsi a rovinare, questa creatura del Signore, se è sonnambula!»
«Sì sì, fortuna!» disse donna Fedele, ancora tutta tremante. La cameriera e la cuoca ripetevano sottovoce:
«Gesusmaria Signore, Gesusmaria Signore!»
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.