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CAPITOLO UNDECIMO.


Contro il mondo e contro l'amore.


I.



Donna Fedele, sofferente, riposava sul letto, leggendo. La cameriera le annunciò la ragazzina che prendeva lezione di francese da lei. Pensò un poco e rispose che non si sentiva proprio in grado, quel giorno, di darle la lezione. La cameriera ritornò con un fascio di rose delle Alpi, che la ragazzina aveva portato per la sua maestra. La maestra s’intenerì, fece richiamare da una finestra la piccina che s’incamminava già verso il cancello.

«Ti farò leggere» diss’ella, poi che l’ebbe ringraziata, con un bacio, dei fiori. «Prendi il libro.»

Il libro era La Fontaine. La bambina lesse male, con una pronuncia detestabile, la favola della cicala e della formica. Donna Fedele doveva correggerla ogni momento. Durò molta fatica a farle intendere l’allegoria della favola. S’indispettì con lei, e anche con se stessa, perchè quella, interrogata se avrebbe preferito essere la cicala o la formica, rispose «la formica» e non ci fu verso che capisse il brutto e l’odioso nella risposta della

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