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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Leonardo prosatore.djvu{{padleft:202|3|0]] cancellare, ma mutare di vecchio in un novo, chè queste non sono cose da essere cancellate, anzi con grande diligenzia riserbate, perchè gii è tante le infinite forme e atti delle cose, che la memoria non è capace a ritenerle, onde queste riserberai come tuoi autori e maestri.

Del figurare uno che parli infra più persone.

Usera’ fare quello che tu vuoi che infra molte persone parli, di considerare la materia di che lui ha a trattare, e d’accomodare in lui li atti appartenenti a essa materia, cioè: se l’è materia persuasiva, che li atti sieno al proposito, se l’è materia dichiarativa per diverse ragioni, che quello che dice pigli colle due prime dita della mano destra un dito de la sinistra, avendone serrate le due minori, e col viso rivolto verso il popolo, con la bocca alquanto aperta che pai che parli; e, se lui sedeva, che pai che si sollevi alquanto ritto e innanzi con la testa; e se lo fai in piè, fallo alquanto chinarsi col petto e la testa inverso il popolo.

Il quale figurerai lì tacito e attento, tutti riguardare l’oratore in volto con atti ammirativi; e farai le bocche d’alcuno vecchio, per maraviglia delle audite sentenze, tenere la bocca con i sua stremi bassi, tirarsi dirieto molte pieghe de le guancie, e con le ciglia alte ne le giunture, le quali creino molte pieghe per la fronte; alcuni sedenti, colle dita delle mani insieme tessute, tenervi dentro lo stanco ginocchio; altri con l’uno ginocchio sopra l’altro, sul

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