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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Leonardo prosatore.djvu{{padleft:301|3|0]] tu...; egli è propio giuoco... raso a capocchia; ma li manca il cavolo o la foglia della zucca da colare il lattime.

Di’ su, Sandro, che te ne pare? I’ ti dirò il vero, e no m’è riuscito.

Epigrafe burlesca.

Qui si conserva il nocciolo, nel quale vestì la virtuosa anima del poeta tale.

Lettere sul gigante.

I.

Caro Benedetto, per darti nuove de le cose di Levante, sappi come del mese di giugno è apparito un gigante che vien di la diserta Libia.

Questo gigante era nato nel mont’Atalante, ed era nero, ed ebbe contro Artaserse cogli Egizi e gli Arabi, Medi e Persi; viveva in mare delle balene, gran capidogli e de’ navili.

La nera faccia sul primo oggetto è molto orribile e spaventosa a riguardare, e massime l’ingrottati e rossi occhi, posti sotto le paurose e scure ciglia, da fare rannuvolare il tempo e tremare la terra.

E credimi che non è sì fiero omo che dove voltava li infocati occhi che volentieri non mettessi ali per fuggire, che Lucifero infernale parìa volto

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