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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Leonardo prosatore.djvu{{padleft:49|3|0]] signore preceduto e annunziato da uno o due valletti.
Do un esempio fra i tanti: «il rovestrice, sendo stimolato nelli sua sottili rami, ripieni di novelli frutti, dai pungenti artigli e becco delle importune merle ecc.».
A ogni modo, quando si faccia il confronto coi precedenti raccontatori moralisti, quanta sicura padronanza di lingua e sveltezza di movenze sintattiche, specialmente nelle favolette più brevi e nelle allegorie! Si confronti «L’ostrica e il granchio» con la redazione che della stessa storiella (derivata dal Tesoro di Brunetto Latini), dà Cecco d’Ascoli in quell’Acerba i cui versi fanno veramente allegare i denti.
De cancro et de ostricis L’ostreca quando è la luna piena |
Ostriga Questa, quando la luna è piena, s’apre tutta, e quando il granchio la vede, dentro le getta qualche sasso o festuca; e questa non si può risserrare, ond’ è cibo d’esso granchio. Così fa chi apre la bocca a dire il suo segreto, che si fa preda dello indiscreto auditore. |