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VI
 


sania confessa d’aver passeggiato sul lido fino a tarda sera, mentre se ne faceva la pesca, e non averli uditi fare zitto. Ma tal silenzio non prova nulla contro di noi; perchè (e perdonimi Pausania) non era quello tempo da cantare in mezzo a tanta calamità, mentre erano presi, e uccisi. Venghiamo ai nostri Storici naturali moderni, che giurano di dire la verità. Il Neuttoff[1] cita un pesce detto Hajul, che mette una sua piagnevol cantilena malinconicamente cantando. Il pesce Gallo-marino, scrive il Micradio,[2] al minacciar fortuna fa quasi nell’onda quel verso, che fa nell’aja il nostro rustico Gallo. Il Sig. Klein[3] narra, che certi pesci Ciprini, quando s’innamorano, cantucciano con certe loro zolfe giojosissime. Egli poi protesta d’avere inteso un non so quale zufolare delle anguille nel podere di Rabloff nella Scania, stando alla Corte del Sig. Skytte Governatore della Provincia. Pietro Martire[4] tesse una relazione de’ pesci canori. Finalmente il Signor Brockes Senatore di Amburgo

  1. Neutoff. Chin. pag. 380.
  2. Micra. Pom. lib. VI.
  3. Klein de sono, et auditu piscium.
  4. Pietro Martire Storia naturale lib. XVI. c. 57.
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