< Pagina:Lettere (Andreini).djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Lettere (Andreini).djvu{{padleft:11|3|0]]

DEL SIG. TORQUATO TASSO,

ALLA SIGNORA ISABELLA

ANDREINI,

COMICA GELOSA, ET ACADEMI-

ca intenta, detta l’Accesa.

Q
Uando v’ordiva il pretioso velo

L’alma Natura, e le mortali spoglie,
  Il bel cogliea, sì come fior si coglie,
  Togliendo gemme in terra, e lumi in Cielo:
E spargea fresche rose in vivo gielo,
  Che l’Aura, e ’l Sol mai non disperde, o scioglie,
  E quanti odori l’Oriente accoglie;
  E perche non v’asconda invidia, o zelo,
Ella che fece? il bel sembiante imprima,
  Poscia il nome formò ch’i vostri honori
  Porti, e rimbombi, e sol bellezza esprima.
Felici l’alme, e fortunati i cori,
  Ove con lettre d’oro Amor l’imprima
  Nell’imagine vostra e ’n cui s’adori.



    DEL

    [[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Lettere (Andreini).djvu{{padleft:11|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.