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LETTERE

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Della Volontà.

H

Ò inteso, che V. Signoria fieramente s’è adirata meco, e che hà giurato di non voler più concedermi la gratia sua, perche le è stato detto, ch’io mi son dichiarato amante della Signora N. ilche non nego; ma può egli essere, che V. Signoria che in amore è così accorta, non sappia, che perch’io sia innamorato d’altra donna, non perciò mi si toglie l’esser (com’io sono) innamorato ancor di lei? Non sà ella, che la volontà dell’huomo è libera, e che può voler quel, ch’ella vuole? dunque ne segue, che si possa, volendo, in un medesimo tempo amar più d’una; nè le paia strano l’inteder questo, perche gli amanti sono sciolti da tutte le qualità humane, per antico privilegio d’Amore, e molte cose in lor si trovano, che negli altri non sono; oltre di ciò io sò, ch’ella molto meglio di me sà, che ’l bello, e ’l buono si convertono talmente, che sono una cosa medesima. Chi vede, e conosce alcuna cosa bella giudicandola buona, è costretto à desiderarla, & amore non è altro che desiderio di bello, dunque chi vede e conosce molte donne belle, le desidera, e conseguentemente le ama, dunque in un medesimo tempo si può amar più d’una. Più oltre. La bellezza è fondamento, e cagion d’amore, la bellezza può in molte ritrovarsi, & esser da un solo conosciuta, dunque da un solo in un medesimo tempo si possono più belle amare, perche sempre, che si moltipli-


    cano

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