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156 | lettere d’una viaggiatrice |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu{{padleft:163|3|0]]fatto una città perfetta, perfetta per la vita fisica e per quella immaginativa, una città piena di comodi, piena di eleganze, piena di squisitezze, pur rispettandone la poesia naturale, la grazia naturale, la simpatia naturale. E dal paesaggio al pranzo, dalla temperatura agli alberghi, dalle prospettive alle carrozze, dalla educazione del popolo alla coltivazione dei fiori, da tutto quello che piace agli occhi a quello che piace a ogni altra cosa nostra, alla nostra anima, al nostro stomaco, alle nostre gambe, l’armonia della bellezza naturale con quella della vita quotidiana, è completa. Qui le donne arrivano e si vestono di bianco, e hanno il passo svelto, e sorridono, poichè esse intendono di dover armonizzare nel quadro: e gli uomini hanno come una novella primavera nello spirito, nelle vesti, nella cortesia, poichè così si è, a Nizza la bella: e tutti hanno fiori e ne donano, e tutti entrano, dal primo giorno, dalla prima ora, in quest’armonia di linee e di cose, in una contemplazione estatica, in un viver sereno e oblioso, poichè la beltà di Nizza è tale, naturale e umana, nobile e pratica, poetica e fatta per procurare l’oblio.