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Montecarlo, marzo....


Fallacia delle cose da lungi immaginate, sopra le favole di coloro che ve le narrarono!

Udendo parlare di questo paese sorto pel giuoco e dal giuoco, di questo ricchissimo palazzo — ricco, sontuoso, bello — innalzato solo perchè vi si giuochi, ogni giorno, per dodici ore al giorno, udendo che qui si perdono delle fortune e delle fortune si guadagnano, che vi è chi porta via due milioni e non vi ritorna più, mentre vi è chi giuoca, quì, l’ultima risorsa della sua vita, udendo tutto questo e altro ancora, voi pensate a non so quale bolgia di dannati dove, sui volti e nelle persone, nelle parole e negli atti, si traduca un costante spa-


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