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viaggio a cosmopoli 217

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu{{padleft:224|3|0]]voli cadono in una distrazione, in un assorbimento profondo, e, immobili, taciturne, muovendo lievemente le loro mani scintillanti, con gli occhi fissi al tappeto, e appena appena levatisi a guardare la pallina bianca che salta, esse dimenticano la loro parte di donne, di mogli, di amanti, di seduttrici, completamente.

Quante volte, ho visto battere sopra la spalla di una donna, dal padre, dal fratello, dall’innamorato, ed ella non accorgersene! Quante volte, le ho udite chiamare, sommessamente e replicatamente, ed esse non rispondere e non accorgersene! Quante volte le ho udite rispondere sotto voce, con una parola dura a chi voleva farle alzare, e continuare a occhi bassi il giuoco! Nel giuoco, tutto il multanime mondo femminile ha manifestazioni così radicalmente diverse, da stupire l’osservatore più largo e più minuzioso, da rinnovare continuamente la curiosità più acuta e più ardente: cioè, se tutte quante le donne venute a Montecarlo hanno il desiderio e la speranza di guadagni favolosi, se tutte quante hanno il loro progetto, talvolta puerile, talvolta grandioso, ognuna di loro finisce per obbedire al


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