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252 lettere d una viaggiatrice

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E i paniers non servono più, sino all’anno venturo. Tutti i grandi alberghi restano aperti per figura, per disimpegno, sino alla fine di aprile: ma come è scoccato il trenta aprile, direttori, segretarii, camerieri, cameriere, prendono il volo per i paesi estivi, per Aix les bains, per Biarritz, per Trouville, per Dieppe: tutti costoro hanno altre case, altri contratti, altri impegni, vanno a cercare un’altra società, e, forse la medesima, che si bagna, che giuoca, al baccarat, che spende in estate quello che ha guadagnato in primavera, o che raddoppia le sue spese, tanto per non cambiare. Madame Carlier, la grande modista che ha disseminato tutta la campagna aperta, e le muraglie della case rustiche, e gli scogli di réclames immensee perchè qualunque occhio femminile si posasse poeticamente sul paesaggio, avesse subito il desiderio di possedere un cappellino di Parigi, riparte per Babilonia: il grande gioielliere Lacloche, i cui magnifici gioielli sono destinati

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