< Pagina:Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

nella città del sogno 291

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu{{padleft:298|3|0]]quasi avessero grande fretta, mentre sanno perfettamente che, lassù, dovranno aspettare pazientemente ore e ore. Se volete vedere le più belle e le più eleganti donne di Parigi, signore, demi-mondaines e cocottes,, in una sfilata che non potete ritrovare in nessun altro posto elegantissimo cioè al Bois de Boulogne, la mattina al Pavillon d’Armenonville verso le sette pomeridiane, a una grande serata dell’[w:Opéra national de Paris|Opera]], o a una grande serata del Jardin de Paris, se volete ammirare la processione più squisita, come eleganza, di tutte quelle che hanno un nome, nella grande società, nell’arte, nel grande vizio francese, bisogna vagabondare in via della Pace — no, non è la stessa cosa di rue de la Paix! — oltre le tre, più verso le quattro. Curiosissimo spettacolo! A prima vista, tutte queste figure sembrano giovani e belle: guardandole bene: molte sono già sciupate, già consunte dal tempo, dalla vita mondana, dal piacere, eppure l’acconciatura, le vesti, i mantelli di uno chic estremo le trasformano, le rendono seducenti: tutte sembrano snelle e flessuose, col busto che ondeggia mollemente sui fianchi, disinvolte, feline,

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.