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nella città del sogno | 293 |
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Dalle sette alle otto, in rue de la Paix le carrozze sono andate via, le signore hanno finito di scegliere, di discutere, di provare, sono andate ai ricevimenti delle cinque, ad altri appuntamenti più piacevoli, sono andate al Bois, prendono il the, chiacchierano, amoreggiano altrove. La circolazione è libera. Pure la via è attraversata da giovanotti e da vecchi che vanno e vengono, lentamente, avendo l’aria distratta; qualcuno si ferma all’angolo della via; qualcuno finge di guardare una vetrina, ma non vede niente, invece e sogguarda dall’altra parte. Tutti costoro aspettano; alcuni francamente, altri nascondendosi un poco, altri volendo assolntamente nascondere la loro aspettativa. Questi giovanotti e questi vecchi sono amanti, innamorati, corteggiatori di tutte le sartine, di tutte le modistine, di tutte le magazziniere, di tutte le commesse, di tutte le essayeuses di tutti i mannequins delle case di rue de la Paix. Ecco, quando non vi è molto lavoro, queste ragazze