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370 lettere d’una viaggiatrice

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu{{padleft:377|3|0]]stata voltata, ma una pagina indimenticabile è nella vostra fantasia. E l’ignoto ricomincia. A Issi me, per salire a Gressoney, troverete cavalcature?... Chi sa.... Poi, pian piano, miracolosamente, i due muletti, già bardati, uno per voi, uno per i bagagli, si vengono a collocare innanzi alla porta.

Su, su.... Un po’ di sgomento vi tiene: non conoscete la via qual’è, com’e: non sapete come vi possa condurre, questo muletto: i due piccoli mulattieri, sorridenti e tranquilli, parlano fra loro, tedesco o francese. E per un sentiero prima largo, poi più stretto, poi strettissimo, il muletto si avvia, con un passo così gentile, così cauto, costeggiando sempre di un palmo la sponda del fiume, costeggiando i più paurosi burroni, senza mai andare di una linea in fallo. Ogni tanto, chiudete gli occhi: l’altezza a cui siete, la strettezza della via, il fragore del Lys che si dirupa nel precipizio, vi danno le vertigini. Ma il muletto va, così quietamente, alla sua via, col suo passo uguale e delicato, ma i due mulattieri, piccoli piccoli, si confidano, ridacchiando i loro secreti in tedesco o in francese...

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