Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
416 | lettere duna viaggiatrice |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu{{padleft:423|3|0]]des dames, una montagna tutta bianca, così vicina, che par quasi la tocchiate col dito. Che importa, che importa...?
L’apparizione delle cavalcature che vi debbono portare al Breuil, dove il Cervino si vede, tutto, solo, unico, è salutata da un sussulto di gioia; lungo la via dovrete cavalcare molto e camminare a piedi, che importa...! Il muletto si mette fra i cespugli, dove ancora i neri mirtilli i cui piccioli grani hanno il sapore delle more e che fanno le labbra violette, attirano la mano dei viandanti, sale per sentieri rudi e stretti, passa fra gole alte e ripide, dove l’aria si fa triste e l’acqua cadente rumoreggia cupamente: vi abbandona nella gola di Busserailles, dove si fa un gran pezzo di salita, a piedi, poiché la strada è troppo erta, troppo pietrosa, per andarvi col muletto, vi riprende più tardi, più innanzi, quando già l’aria si affina e penetra deliziosamente nei vostri polmoni e dà una velocità più impetuosa al vostro sangue. Ma voi non badate, non potete badare al bellissimo viaggio, voi che invocate questa apparizione del Cervino, in un profondo silen-