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418 | lettere duna viaggiatrice |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu{{padleft:425|3|0]]a duemiladugento metri, un albergo. Provvido uomo! Così voi potete vivere presso il Cervino un giorno, una settimana, un mese. Strano albergo, sempre pieno, in questa stagione, di quella frenetica legione di alpinisti, a cui ci si sente già di appartenere, avendo provato la seduzione del gigante delle montagne. Chi sono, donde vengono, dove vanno questi alpinisti? Chi sa! Li tiene solo questo amore invincibile delle altitudini, quest’adorazione delle cime, questa frenesia inguaribile del salire, sempre più alto..... A restare un mese, in questo curioso, solitario e freddo albergo del Giomein, voi ritornereste, a casa, con la fantasia piena delle più strane figure, ma con l’anima nostalgica di alpinismo, per sempre. Ma chi vi resta una settimana o un giorno, non pensa a tutto questo. Guarda il Cervino: indescrivibile, veramente. Esso è, volta a volta, leggiadro, truce, solenne e come affettuoso. Nella mattinata, esso ha trasparenze finissime; sulla sua cima, nel cielo più terso, ogni minuto, si forma una leggerissima nuvoletta e se ne stacca, mollemente, perdendosi nell’atmosfera, come