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460 | lettere d’una viaggiatrice |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu{{padleft:467|3|0]]timo, gracile mazzolino di edelweiss, compera di giornali freschi..... Un rimpianto Fra pochi minuti il viaggiatore sarà seduto, in un vagone di prima classe, immobile come una decorosa mummia dei tempi del triste Amenophi, re egiziano: immobile, presso lo sportello di destra o presso quello di sinistra: stringendo convulsamente i suoi giornali, di cui finirà per leggere anche gli avvisi di quarta pagina: stringendo convulsamente l’orario di cui imparerà a memoria le stazioni: e il traino orribile comincierà, si seguirà, durerà, durerà, con tutti i suoi episodii comuni e volgari, con tutti i suoi incidenti di ogni giorno, di ogni ora, di ogni momento, dando al viaggiatore uno di quelli abbrutimenti sempre più forti, come non lo dà nessuna ubbriachezza.
Chilometri e chilometri saranno divorati, egualmente, sempre con lo stesso passo affannoso, e che, infine, non sembra mai abbastanza rapido: ore e ore passeranno, in una noia così mortale, che neppure la più dolce compagnia di un amico o di un libro, giungerà mai a vincere. E il viaggiatore, trasportato come un animale, come