Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
all’antica maniera | 465 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu{{padleft:472|3|0]]Questi viaggi sono di una durata da quindici a venti ore, almeno, per giungere in Francia, in Isvizzera, o nelle valli lontane d’Italia: ma si dividono in tappe di quattro o cinque ore l’una: e le medesime tappe sono divise, in due, dal cambio dei cavalli. Dopo quattro o cinque ore di viaggio, giungete al paesello, all’alberghetto, dove dovete far colazione: dopo un riposo lungo o breve, secondo il vostro capriccio, riprendete la via per giungere, verso sera, all’altro paese, all’altro alberghetto, ove dovete pranzare e dormire. Il giorno seguente, si ricomincia ., . . . E col passo dei cavalli, comodamente, quietamente, voi attraversate una serie di paesaggi nuovi, simpatici, attraenti per la grazia o attraenti per la austerità: voi godete tutta la bellezza di una natura gentile o solenne, in una muta contemplazione, voi vi fate trasportare, come volete, in fretta, o con lentezza: voi vi fermate quando vi pare, voi ripartite, quando vi conviene, voi scendete di carrozza, risalite, pensate, sognate, fumate, parlate, secondato dal movimento della vostra chaise de poste che, secondo il vostro capriccio o il vostro borsellino,