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466 | lettere d’una viaggiatrice |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu{{padleft:473|3|0]]è a tre o a quattro cavalli. E vedete i bizzarri e deliziosi paesi, di montagna e di collina: dovunque trovate della cortesia e dei sorrisi, poiché quei valligiani sono abituati a questi passaggi: dovunque, potete passare mezza giornata, o una notte, se vi piace. La nitidezza di quegli alberghetti, è incantevole: il senso singolare di riposo e di mistero, coricandovi in una di quelle piccole stanze, modeste, di una modesta locanduccia, in uno oscuro paesello, non è mai così profondo, altrove. Se voi dirigete la parola al cocchiere esso vi risponde; se no, non vi secca, Se interrogate un valligiano, o una piccola pastorella, vi risponde gentilmente, come essa sa, con poche parole. Il prezzo che costa una traversata di queste, è inferiore a quello della ferrovia, o è pari: il tempo è, spesso, molto minore, poiché le vie ferroviarie, è strano a dirsi, allungano, spesso il viaggio..... Ma ciò che si guadagna di poesia, di bellezza, di interesse fantastico soddisfatto, di curiosità candida accontentata, è veramente impagabile: ma ciò che si riporta nell’anima, nella immaginazione, come segreto tesoro d’impressioni e di ricordi, non