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FUNZIONI, LIMITI | 109 |
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per la stessa definizione, per calcolare il si devono esaminare i valori che assume in punti distinti dal punto .
Oss. Se in un intorno di la riceve costantemente uno stesso valore , evidentemente il .
Oss. La si legge: il limite di per è ; oppure tende al limite , o anche tende a per , oppure per la tende a zero, diventa infinitesima, è infinitesima.
Sarà un utile esercizio del lettore illustrare le precedenti definizioni per gli esempi del § 31.
Oss. Supponiamo che esista il , e che, quando , si abbia oppure .
Dovranno esistere dei valori di tali che e in particolare che . Poichè pgni valore della non è inferiore a , sarà ; ma è un numero piccolo a piacere. Dovrà comunque essere .
Così pure, se per è , oppure , .
Come si vede, le disuguaglianze precedenti relative alla si conservano attenuate (mi sia lecita la frase) per un limite di . Dico attenuate, perchè se, p. es., , dalla posso non già dedurre che , ma soltanto che . Un fatto analogo ci è già noto (pag. 10) per i limiti superiore ed inferiore.
Oss. Viceversa, se, p. es., , esiste per ogni arbitrario un intorno di tale che in questo intorno . Scelto , sarà dunque in tale intorno .
Dalla disuguaglianza [oppure ] si deduce quindi una disuguaglianza [oppure ] per i valori della ; la quale però (si noti) è valida non già per tutti i valori della ; ma soltanto per quei valori che la riceve in un conveniente intorno del punto .
Invece dalla [oppure ] si ricava soltanto [ oppure ], se questi limiti esistono e sono finiti. Anche dalla [oppure ] si ricava la stessa disuguaglianza.
B) Converremo di scrivere se .
Scelto ad arbitrio un numero positivo, e, posto , dovrà dunque esistere un intorno di tale che per tutti i