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292 | capitolo xiii — § 87 |
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Se invece p. es. , allora, se sono le radici di , il nostro trinomio vale identicamente . Se allora e quindi il trinomio vale il prodotto di per un quadrato perfetto, ha quindi il segno di , a meno che , nel qual caso il trinomio si annulla. Se . e quindi sono numeri reali distinti (p, es, ), allora è positivo se è minore di , ed è negativo è compreso tra e . Il trinomio può dunque assumere un valore di segno arbitrario.
Infine se [e perciò e quindi e differenti da zero e dello stesso segno] le radici della sono numeri complessi coniugati con . Ora il nostro trinomio è uguale identicamente al prodotto di per
,
che è sempre positivo (e che potrebbe essere nullo soltanto se : ossia, essendo , soltanto se : valori che abbiamo escluso). Quindi il nostro trinomio ha il segno di . Ciò che si può verificare osservando anche che:
.
) Si suol dire che una funzione di due variabili ha in un punto interno al campo ove è definita, un massimo od un minimo (relativo) se esiste un intorno di , nei punti del quale la funzione assume rispettivamente valori tutti non maggiori, o tutti non minori che nel punto (cfr. la defin. analoga di pag. 223). Se () sono le coordinate di , dovrà cioè esistere un numer opositivo , tale che per sia rispettivamente
(se è un massimo),
(se è un minimo)
In tal caso la funzione che si ottiene ponendo ha un massimo od un minimo per , e quindi, se possiede derivata prima finita e determinata, questa derivata è nulla (§ 70, pag. 226) nel punto . Risultato analogo si prova per .
Condizioni necessarie (ma non sufficienti) affinchè abbia nel punto interno al campo ove la ha derivate prime determinate e finite, abbia un massimo o un minimo è che ivi queste derivate ed siano nulle.