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410 | capitolo xix — § 123-124 |
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è l'equazione di , le devono soddisfare alle: e . All'ultima equazione possiamo, in virtù delle prime due, sostituire la
Passando al limite per e ricordando il risultato del § 63, pag. 199, questa equazione diventa . Ritroviamo così precisamente le (5). Se adottassimo la proprietà qui enunciata per definire il piano osculatore, notiamo che non avremmo dovuto supporre continue le , ma che sarebbe bastato supporre determinate e finite le derivate seconde nel punto .
Si dice piano normale in il piano
,
luogo delle normali della retta tangente in innalzate dal punto . La sua intersezione col piano osculatore dicesi normale principale.
La normale in al piano osculatore giace sul piano normale, e dicesi binormale.
La ragione di questo nome sta in ciò che, considerato il piano osculatore come il piano di tre punti infinitamente vicini, la binormale è normale alle due rette infinitamente vicine ; le quali congiungendo punti consecutivi, si debbono considerare entrambe tangenti alla curva .
§ 124. — Cerchio osculatore.
) Sia , (1)
una curva piana ; le posseggano derivate prime e seconde finite e continue in un certo itorno di . Sia il punto : siano e due punti dell'intorno . Supposto che i tre punti di non siano allineati, per essi passerà un cerchio di equazione
(2)
se ne è il centro, il raggio. I punti comun alla curva e al cerchio, soddisferanno all'equazione dedotta sostituendo nella equazione (2) del cerchio i valori delle dati dalle equazioni (1) di :
.
Il primo membro è una funzione della , che dovrà esser nulla almeno nei punti