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52 | capitolo iv — § 15-16 |
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Ma, poichè e sono primi tra loro, è primo con con . Se ne deduce tosto che è divisibile per divisibile per . c. d. d.
Ponendo in questo teorema si ha:
Corollario Le radici intere della nostra equazione a coefficienti interi sono tutte divisori del termine noto .
Se dal precedente teorema si trae:
Corollario Se , la nostra equazione non può avere radici fratte, ma soltanto al più radici intere.
Questi teoremi riducono a pochi tentativi la ricerca delle radici intere o fratte di una equazione algebrica. E si potrebbero aggiungere altri teoremi dello stesso tipo, che abbrevierebbero ancora la ricerca.
§ 16. - Polinomii a coefficienti reali.
Supponiamo che i coefficienti del polinomio
sieno numeri reali. Ciononostante le radici possono essere numeri complessi (come è ben noto già dalla teoria delle equazioni di secondo grado). Sia una tale radice. Sarà
.
Il numero complesso coniugato sarà pure nullo.
Tale numero si deduce dal precedente cambiando in . Ma questo cambiamento non muta i coefficienti , che sono reali. Dunque questo numero immaginario coniugato, che è ancora nullo, vale:
.
E questa uguaglianza dimostra che anche è radice dell’equazione .
Tra i fattori lineari , in cui è decomposto figurano perciò entrambi i fattori e : il cui prodotto è il fattore reale di secondo grado . E il polinomio è divisibile per questo fattore. Il quoziente sarà ancora polinomio a coefficienti reali. E, se la equazione possiede qualche radice immaginaria (che sarò pure radice di ), allora sarà ancora divisibile per un polinomio di secondo grado a coefficienti reali. Sarà perciò , e quindi , dove è ancora un polinomio. E così via. Se ne deduce:
Ogni polinomio P(x) a coefficienti reali si può scomporre nel prodotto di polinomii di primo o di secondo grado a coeffi-