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Il primo lavoro della Gemma.


La Gemma aveva messo da parte nientemeno che settantacinque centesimi; e con settantacinque centesimi si possono fare dimolte cose: si può comprare una bambola quasi vestita, un anellino quasi d’oro, un vezzo di perle quasi buone, o se no, un mezzo chilogrammo di biscottini.

Ma la Gemma aveva un’altra idea: voleva fare un regalo alla mamma e non sapeva proprio dove battersi il capo. Pensa e ripensa, si decise di confidarsi con la sua maestra. E questo è il partito più savio al quale possa appigliarsi una bambina imbarazzata.

La Gemma avrebbe voluto comprar tutto Firenze, e se tutto Firenze non c’entrava, si sarebbe contentata di una bella pelliccia di martora, col manicotto eguale. Ma la signora maestra che era una signorina di giudizio, fece osservare alla fanciulla, che con settantacinque centesimi non si compra neanche la fodera del manicotto.

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