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  Colora, e gli agghiacciati e gli arsi climi
  Di fior cosparge; qual per leggi frena
  Il secolo ritroso; altri per mano
  45Volge a suo senno gli elementi, e muta
  Le facce a i corpi; altri su gli egri suda
  Con argomenti che non seppe Coo.
  Tu qual gemma che brilla in cerchi d’oro,
  Segno di mille sguardi andrai fra quelli,
  50Pascendo il pellegrino amino intanto
  E i sensi de’ lor detti: essi de’ tuoi
  Dolce faranno entro il pensier raccolta.
  Molti di lor potrian teco le corde
  Trattar di Febo con maestre dita;
  55Non però il suon n’udrai; ch’essi di Palla
  Gelosa d’altre Dee qui temon l’ire.

Quanto ne l’alpe e ne le aerie rupi
  Natura metallifera nasconde;
  Quanto respira in aria, e quanto in terra,
  60E quanto guizza ne gli acquosi regni
  Ti fia schierato a l’occhio: in ricchi scrigni
  Con avveduta man l’ordin dispose
  Di tre regni le spoglie. Imita il ferro
  Crisoliti e rubin; sprizza dal sasso

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