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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Lorenzo Mascheroni - Poesie edite ed inedite, Pavia, 1823.djvu{{padleft:54|3|0]]
La maculata vipera, e i colubri,
Che accesi solean infocate arene.
Qui minor di sua fama il vol raccoglie
245Il drago; qui il terror del Nilo stende
Per sette, e sette braccia il sozzo corpo;
Qui dal sonante strascino tradito
Il crotalo implacabile, qui l’aspe;
E tutti i mostri suoi l’Africa manda.
250Chi è costui che d’alti pensier pieno
Tanta filosofia porta nel volto?
È il divin Galileo, che primo infranse
L’idolo antico, e con periglio trasse
A la nativa libertà le menti:
255Novi occhi pose in fronte a l’uomo, Giove
Cinse di stelle; e fatta accusa al sole
Di corrutibil tempra, il locò poi,
Alto compenso, sopra immobil trono.
L’altro che sorge a lui rimpetto, in vesta
260Umil ravvolto, e con dimmessa fronte,
È Cavalier, che d’infiniti campi
Fece a la taciturna Algebra dono.
O sommi lumi de l’Italia! il culto