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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Lorenzo Mascheroni - Poesie edite ed inedite, Pavia, 1823.djvu{{padleft:69|3|0]]
Ma coll’inutil pianto
Il cuor frigno unqua a pietà non volse.
Il Mar Leucadio asconde
L’inutil cetra e il bel corpo nell’onde.
Gli antichi tristi esempj
Euterpe a che rammenti?
Vano è cercar portenti
Di beltà di valor ne’ prischi tempi;
Più delle gemme e l’auro
Oggi fra noi s’onora
Serto di verde lauro,
E al crin lo cinge il molle sesso ancora:
E tu Bergamo il sai
Che di Lesbia ne’ carmi eterno andrai.
Di Lesbia il dolce viso
Ne’ petti a mille a mille
Desta d’amor faville,
E il Ciel serena al lampeggiar d’un riso.
Non v’ha Faon sì crudo
Che a que’ possenti strali
Faccia or del petto scudo,
Ch’Ella piaga gli Dei non che i mortali;
E lieto benedice
Di Lesbia i ceppi il prigionier felice.