Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 123 — |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Loti - Pescatori d'Islanda.djvu{{padleft:123|3|0]]Veramente era troppo elegante per diventare la moglie, di un pescatore e anche ciò vi aveva in parte contribuito.
Ma infine fu costretto a confessare che non era questa la sola ragione.
__ Forse perchè in quel tempo noi eravamo ricchi e voi credevate di esser rifiutato?
— Oh no, questo no.
Egli rispose con una sicurezza così ingenua che divertì un mondo Gaud. E poi vi fu di nuovo un silenzio durante il quale si sentì il lungo gemito del vento e del mare.
Mentre ella l’osservava attentamente, un’idea le cominciò a venire:
— Non è niente di tutto ciò, Yann; e allora? lo guardò negli occhi con quel sorriso d’inquisizione di chi ha capito.
Egli girò la testa, ridendo di tutto cuore.
Gaud aveva indovinato; ragioni non ne poteva dire perchè non ve ne erano, non ve ne erano mai state. Semplicemente aveva fatto il testardo (come diceva il piccolo Silvestro) ecco tutto. L’avevano troppo tormentato con quella Gaud. Tutti si erano messi in testa di fargliela sposare; i suoi genitori, Silvestro, i suoi compagni islandesi, perfino Gaud stessa. Allora ostinatamente aveva detto no, sempre no, avendo in cuor suo l’idea di farla sua un giorno, in cui nessuno vi avrebbe più pensato.
E per quella fanciullagine del suo Yann, ella aveva languito, abbandonata per due anni, e aveva desiderato di morire.
Sorridente per la confusione di essere stato scoperto — Yann guardò Gaud con degli occhi gravi che, a loro volta, interrogavano profondamente: gli perdonerebbe?
Egli aveva un rimorso grandissimo — oggi per averla fatto tanto soffrire; gli perdonerebbe?
— E’ il mio carattere, Gaud. Anche con i miei geni-