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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Loti - Pescatori d'Islanda.djvu{{padleft:132|3|0]]dovinava— senza vederlo — il mare furioso da cui veniva tutto quel rumore. E correvano tutti e due, sferzati in viso, col corpo piegato in avanti, contro le raffiche, qualche volta obbligati di voltarsi con la mano avanti la bocca per riprendere il respiro che quel vento loro toglieva lugubremente.

Da principio egli l’aveva presa per la cintola per impedirle di trascinare il suo vestito, di mettere le sue belle scarpe in tutta quell’acqua che scorreva nella terra; poi la prese in collo e continuò a correre più presto....

Non aveva creduto di amarla tanto! E dire che ella aveva ventitré anni, egli ventotto e che fin da due anni prima, avrebbero potuto sposare ed essere felici come quella sera.

Finalmente arrivarono a casa loro, nella loro piccola abitazione umida, sotto il tetto di paglia. Accesero una candela che il vento spense due volte.

La vecchia nonna, che avevano accompagnata a casa prima che cominciassero le canzoni, era là coricata nel suo letto ad armadio di cui aveva rinchiusi i battenti; essi si avvicinarono con rispetto e la guardarono dalle fessure del legno per dirle «buona sera» se non dormiva ancora. Ma videro la fisonomia venerabile che restava immobile ed i suoi occhi chiusi; era addormentata o fingeva di esserlo per non dar loro fastidio.

Allora si sentirono perfettamente soli. E tremarono tutti e due tenendosi per mano. Egli si curvò prima verso di lei per baciarla sulla bocca; ma Gaud girò la testa, non conoscendo quel bacio e, castamente, come la sera del suo fidanzamento, posò le sue labbra sulla guancia di Yann, che era fredda e ghiacciata dal vento.

Molto povera, molto bassa la loro casetta e vi faceva anche molto freddo. Ah! se Gaud fosse rimasta ricca come era prima, sarebbe stata assai felice di preparare una camera più bella. Non si era ancora abituata a quelle mura di granito, a quell’aria di nuda e squallida po-

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