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Anche una domenica era andato a teatro. Si rappresentava

uno di quei grandi drammi guerreschi e spettacolosi; i marinai, esasperandosi contro il traditore, l'accoglievano con un hou! che essi gridavano tutt’insieme e che faceva uno strepito profondo come il vento di ovest.

Egli aveva trovato sopratutto che faceva caldo, e che mancava aria e spazio; un tentativo per levarsi il cappotto gli aveva procurato un rabbuffo dall’ufficiale di servizio.

E verso la fine si era addormentato. Rientrando alla caserma, dopo mezzanotte, aveva incontrato delle signore di un’età matura, senza cappello, che battevano i marciapiedi.

— Ascolta — grazioso giovanotto — dicevano con grosse voci rauche. Egli aveva subito capito quello che volevano, non essendo così ingenuo come si sarebbe potuto credere. Ma, il ricordo della vecchia nonna e di Maria Gaos, l'aveva fatto passare avanti a loro sdegnosamente, misurandole dall'alto della sua gioventù con un sorriso di burla infantile. Le belle signore erano molto stupefatte della riserva di questo marinaio:

— Hai visto quello là!... Bada, salvati figlio mio; salvati che ti mangiano.

Ed il chiasso delle parole volgari gridategli si era perduto nel rumore vago che empiva le strade, nella chiassosa notte di domenica.

Egli fu a Brest, come in Islanda; restò vergine. Ma gli altri non si burlavano di lui, perchè era molto forte, ciò che ispira rispetto ai marinai.

Capitolo Sesto.

Un giorno lo chiamarono all'ufficio della sua compagnia; gli dovevano annunziare che era stato destinato per la Cina per la squadra di Formosa!....

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