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PARTE TERZA


Capitolo Primo.

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.... Nell’aria fischia una palla!... Silvestro si ferma, drizzando l’orecchio.... Su di un piano infinito, di un verde tenero e vellutato di primavera, il cielo è grigio e pesante. I sei marinai armati sono in perlustrazione fra le fresche risaie.....

Ancora!... il medesimo rumore nel silenzio dell’aria! Rumore secco e rimbombante, che dà l'impressione della morte.....

E zin, ancora zin! Ora ne piovono delle palle. I marinai, guardandosi, sorridendosi come se assistessero ad una farsa grottescamente rappresentata dicono:

I Cinesi! (Annamiti, Tonkinesi, per i marinai sono della stessa famiglia cinese). E come ridire, quanto disprezzo, quanto vecchio rancore burlesco, quanto desiderio di battersi essi mettono in questa maniera di annunciarli? I cinesi! Due o tre palle fischiano ancora, più vicine queste; le si vede rimbalzare come delle cavallette nell’erba. Non è ancora cominciato il piccolo innaffiamento di piombo che già finisce. Sul grande piano verde, il silenzio assoluto ritorna, e da nessuna parte si ode alcun rumore. Sono ancora in piedi i sei marinai, cercando di scorgere da dove possono partire quelle palle. Certamente di là basso, da quel bouquet di bambù; che sembra, nel piano, come un’isola

di piume, e dietro le quali appariscono, nascosti a metà, dei tetti appuntiti. Allora essi corrono; nella terra

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