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86 | di Tito Lucrezio Lib. II. |
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745A congiunger con questo un’altra cosa,
Che quindi acquista fede; ed è, che i semi,
C’han da Natura una figura stessa,
Son infiniti; conciossiachè essendo
Finita delle forme ogni distanza,
750Forza egli è pur, che simili fra loro
Sian infinite, o sia finita almeno
La somma; il che già falso esser provammo.
Or poichè ciò t’è noto, io vo’ mostrarti
In pochi, ma soavi, e dolci versi,
755Che de’ primi principj i corpicciuoli
Sono infiniti in qualsivoglia specie
Di forme;, e sol così posson la somma
Delle cose occupar, continuando
D’ogn’intorno il tenor delle percosse.
760Poichè sebben tu vedi esser più rari
Certi animali, e men feconda in essi
La natura ti par; ben puote un’altra
O terra, o luogo, o region lontana
Esserne più ferace, ed adempirne
765In cotal guisa il numero: siccome
Veggiam, che tra i quadrupedi succede,
Specialmente a gli anguimani Elefanti,
De’ quai l’India è sì fertile, che cinta
Sembra d’eburneo impenetrabil vallo;
770Tal di quei Bruti immani ivi è la copia;
Benchè fra noi se ne rimiri appena