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di Tito Lucrezio Lib. II. | 95 |
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Formarsi al certo; onde a ragion si dica,
Che d’atomi diversi ognor si creino
Gli uomini, gli animai, l’erbe, e le piante.
990Nè creder dei, che non per tanto unirsi
Possan tutti i principj in tutti i modi;
Perchè nascer vedresti in ogni parte
Ognor novi portenti: umane forme
Miste a forme di fiere; e rami altissimi
995Spuntar tal volta da vivente corpo;
E molte membra d’animai terrestri
Con quelle degli acquatici congiungersi;
E le Chimere, con l’orribil bocca
Fiamma spirando, partorire al mondo
1000Il tutto, e pascer la natura appieno
Del che nulla esser vero, aperto appare;
Mentre veggiam da genitrice certa
Nascer tutte le cose, e crescer poi
Da certi semi, e conservar la specie.
1005E d’uopo è pur, che tutto questo accaggia
Per non dubbia ragion; poichè a ciascuno
Scendon da tutti i cibi entro alle membra
I proprj corpi, onde congiunti fanno
Convenevoli moti; ed all’incontro
1010Veggiam gli altrui dalla natura in terra
Ributtarsi ben tosto; e molti ancora
Fuggon cacciati da percosse occulte
Per meati insensibili del corpo,