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di Tito Lucrezio Lib. II. | 97 |
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Sol tali sian, perchè il color medesmo
Della prima materia abbiano i corpi;
Posciachè i primi semi affatto privi
Son di tutti i colori; e non può dirsi,
1045Che in ciò le cose a lor principj sieno
Simili, nè dissimili: e se forse
Paresse a te, che l’animo non possa
Veder corpi cotali, erri per certo
Lungi dal ver; poichè se i ciechi nati,
1050Che mai del Sol non rimirar la luce,
Conoscon pur sol con toccare i corpi,
Benchè sin da fanciulli alcun colore
Non abbian visto, è da saper, che ponno
Anco le nostre menti aver notizia
1055De’ corpi affatto d’ogni liscio privi.
Al fin ciò che da noi nel bujo oscuro
Si tocca, al senso dimostrar non puote
Colore alcuno. Or perchè io già convinco,
Che ciò succede, io vo’ mostrarlo adesso.
1060Posciachè ogni color del tutto in tutti
Si cangia, il che per certo a patto alcuno
Far mai non ponno i genitali corpi,
Che forza è pur, che invariabil resti
Di chi muor qualche parte, acciò le cose
1065Non tornin tutte finalmente al nulla;
Poichè qualunque corpo il termin passa
Da natura prescritto all’esser suo,
di Tito Lucr. Caro Tomo XXII. | G |
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