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102 | di Tito Lucrezio Lib. II. |
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Mandi alle nari odor, voce all’orecchie,
Quindi avvien poi, che non assegni a tutti
Odori, e suono. Or in tal guisa appunto,
Perchè non tutte puoi veder co’ gli occhi
1180Le cose, è da saper, che sono alcune
Tanto d’ogni color spogliate affatto,
Quanto alcune di suon prive, e d’odore;
E che non men può l’animo sagace
Intender ciò, ch’ei l’altre cose intende
1185Prive d’altri accidenti, e note a’ sensi
Ma perchè forse tu non creda ignudi
Sol di colore i primi semi, avverti,
Che son disgiunti dal colore in tutto,
E dal freddo, e dal tiepido vapore;
1190E sterili di suon, magri di succo
Corron per lo gran Vano, e non esalano
Dalla propria sostanza odore alcuno;
Come suole esalarne alle narici
Il soave liquor dell’Amaraco,
1195Della Mirra l’unguento, è il fior del Nardo.
Che se di questo esperienza brami,
Pria convienti cercar ciò che ti lice
E ben puoi ritrovar l’interna essenza
Dell’oglio inodorifero, che alcuna
1200Alle nostre narici aura non manda;
Acciò mischiando, e digerendo in essso
Molti odori diversi, egli non possa