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116 di Tito Lucrezio Lib. II.

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  Il mar, la terra, e generato il Sole,
  1555Gli furo esternamente intorno aggiunti
  Molti altri primi corpi ivi lanciati
  Dal tutto immenso; onde la terra, e ’l mare
  Crescer potesse, ed adattar lo spazio
  Il gran tempio del cielo, e gli alti tetti
  1560Erger lungi da terra, e nascer l’aria.
  Posciachè tutti i corpi a’ proprj luoghi
  Concorron d’ogni banda, e si ritira
  Ciascuno alla sua specie: all’acqua l’acqua,
  Alla terra la terra, al foco il foco,
  1565Il Cielo al Ciel, finchè all’estremo termine
  Di sua perfezion giunga ogni cosa:
  Ciò Natura operando, appunto come
  Suole allora accader, che nulla omai
  Più di quel, che spirando ognor se n’esce,
  1570Nelle vene vitali entrar non puote.
  Che debbe pur di queste cose allora
  L’età fermarsi, e con le proprie forze
  La natura frenarne ogni augumento:
  Poichè ciò che si mira appoco appoco
  1575Farsi più grande, e dell’adulta etade
  Tutt’i gradi salir, più corpi al certo
  Piglia per se, che fuor di se non caccia;
  Mentre che per le vene agevolmente
  Può tutto il cibo dispensarsi, ed esse
  1580Non son diffuse in guisa tal che molto

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