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126 di Tito Lucrezio Lib. III.

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  L’occulte cause, e la velata immagine.
L’animo adunque, entro del quale è posta
  Della vita il consiglio, ed il governo,
  E che spesso da noi mente si chiama,
  155Prima dich’io, che nulla meno è parte
  Dell’uom, che sian le mani, i piedi, e gli occhi
  Parti d’ogni animale, ancorchè grande
  Schiera di Saggi abbia creduto, e scritto,
  Che dell’animo il senso entro una parte
  160Certa luogo non abbia, e solamente
  Sia del corpo un tal abito vitale,
  Detta Armonia da’ Greci, il qual ne faccia
  Viver con senso, benchè in parte alcuna
  Non si trovi la mente. E quale appunto
  165Sovente alcun sano vien detto, e pure
  Non è la sanità parte del corpo;
  Tal dell’animo nostro il senso interno
  Non han locato in una certa parte;
  Nel che parmi, che molti abbiano errato
  170Troppo altamente, poichè spesso accade,
  Che nell’esterno il corpo egro, e dolente
  Ne sembra, allor che d’altra parte occulta
  Pur la mente festeggia; ed all’incontro
  V’ha chi d’animo è afflitto, e in tutto il corpo
  175Lieto pur n’apparisce: in quella guisa
  Che duol talora a qualche infermo un piede,
  Mentre la testa alcun dolor non sente.

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