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di Tito Lucrezio Lib. III. 133

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  340Nè già creder si dee, che tal natura
  Semplice sia; poichè un sottile spirto
  Misto con vapor caldo a’ moribondi
  Dal petto esala, e il vapor caldo a forza
  Trae seco d’aria qualche parte, e mai
  345Non si trova calor, che, in se mischiato
  Aere non abbia: poichè rara essendo
  La sua natura, è necessario al certo,
  Che fra gli atomi suoi molti principj
  D’aria siana agitati. Or dunque omai
  350Della mente, e dell’alma abbiam trovato
  Tre varie essenze; e pur tre varie essenze
  Non son bastanti a generare il senso.
  Conciossiachè capir nostro intelletto
  Non può giammai, come di queste alcuna
  355Basti a produrre i sensitivi moti,
  Che a più cose applicar possan la mente.
D’uopo fia dunque aggiungere una quarta
  Natura; e questa totalmente è priva
  Di nome, nè di lei si trova al mondo
  360Più nobil cosa; o di più tondi semi.
  Questa pria per le membra i sensitivi
  Moti distribuisce; e perchè fatta
  E d’atomi assai piccioli, si move
  Pria d’ogni altra natura: il caldo quindi,
  365Quindi dell’aura l’invisibil forza
  Riceve il moto, e quindi l’aere, e quindi

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