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144 di Tito Lucrezio Lib. III.

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  Impetuosa l’acqua, e via sen fugge,
  E fumo, e nebbia si dissolve in aura,
  Ben creder puoi, che l’anima, e la mente
  640Si distrugga, e perisca assai più presto,
  E che in tempo minore i suoi principj
  Sian dissipati, allor che una sol volta
  Rapita dalle membra si diparte.
  Conciossiachè se ’l corpo, il qual ad essa
  645Serve in vece di vaso, o perchè rotto
  Sia da qualche percossa, o rarefatto
  Per mancanza di sangue, omai, bastante
  A frenarla non è, come potrai
  Creder, che vaglia a ritenerla alcuno
  650Aer, che la circondi? Egli del nostro
  Corpo è più raro; e con più forte laccio
  Stringer potralla, ed impedirle il corso?
In oltre il senso ne dimostra aperto
  Nascer la mente in compagnia del corpo,
  655E crescer anco, ed invecchiar con esso.
  Poichè siccome i piccioli fanciulli
  Han tenere le membra, e vacillante
  Il pargoletto piè; così veggiamo,
  Che dell’animo lor debole e molle
  660È la virtù. Ma se crescendo il corpo
  S’augumenta di forze, anco il consiglio
  Maggior diviene, e della mente adulta
  Più robusto è il vigor. Se al fin crollato

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