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di Tito Lucrezio Lib. IV. | 237 |
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Gonfj, e quasi che allor congiunti in uno
1475Abbian tutti i lor voti, un largo fiume
Spargon sovente, ond’è men puro il letto.
Dunque il seme, ch’io dissi, entro alle membra
S’eccita allor che per l’adulta etade
Comincia il corpo a divenir robusto:
1480Che varj effetti han varie cause; è quindi
Sol dell’uomo il vigor provoca, e move
Nell’uom l’umano seme; il quale uscendo
Fuor de’luoghi natii, da tutto il corpo
Si parte, e per le membra, e per gli articoli
1485Cade in certe di nervi inteste sedi
A lui convenienti, e tosto irrita
Le parti genitali: esse irritate
Gonfian per troppo seme;, e quindi nasce
Il desio di vibrarlo, ove comanda
1490La sfrenata libidine; e la mente
Brama quel corpo, onde ferilla amorẹ.
Così dunque ciascun, che saettato
Sia dallo stral di Venere, o pur donna,
Che dagli occhi leggiadri incendio spiri;
1495O per vago fanciul, cui la vezzosa
Femminil guancia ancor piuma non veli,
Quasi a fermo bersaglio il pensier volge
Tosto, onde uscìo l’aspra sua piaga, e brama
D’unirsi a chi l’offese, e di lanciare
1500L’umor tratto dal corpo entro quel corpo;